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INTERVISTA AL DOTT. SIMONE BARBATO

Abbiamo intervistato Simone Barbato, psicologo clinico co-fondatore di IDEGO S.r.l.

Breve curriculum professionale

Sono Psicologo Clinico, iscritto all’Albo degli Psicologi del Lazio.

Da alcuni anni mi dedico alla ricerca e all’approfondimento dei temi della Psicologia Digitale. Insieme a Lorenzo Di Natale, sono co-fondatore di IDEGO S.r.l. (www.idego.it), realtà sociale impegnata, tra le altre cose, nello sviluppo di sistemi di Virtual Reality a supporto della pratica di psicologi e psicoterapeuti, riabilitatori e formatori.

Specializzato in Human Performance Psychology, a Torino, ho conseguito un secondo Master in ‘Gestione e Amministrazione delle Risorse Umane’, con una tesi dal titolo ‘Virtual Reality e Employer Branding: da novità a nuovo standard della selezione’.

Collaboratore di ricerca alla cattedra di Psicologia dello Sport dell’Università di Cassino, del Prof. Pierluigi Diotaiuti, sono docente nel Master Universitario in “Psicologia dello Sport e del coaching motivazionale”.

Autore, insieme a Lorenzo Di Natale, del libro “Finestre sul futuro. Fondamenti di Psicologia Digitale”, edito da Alpes Italia.

E’ giusto far utilizzare lo smartphone ai bambini?

Giusto o meno, è inevitabile che questo avvenga al giorno d’oggi. Importante che l’utilizzo sia consapevole e delimitato temporalmente. Partiamo da un presupposto: grazie alla neuroplasticità, ripetendo un’attività fino a farla divenire un’abitudine, modifichiamo alcuni circuiti del nostro cervello. Sappiamo, inoltre, che il cervello di un bambino è estremamente plastico e che quindi una serie di esperienze quotidiane ne possono modificare le connessioni neuronali. Se a questo aggiungiamo che grazie ai dispositivi a interfaccia touch-screen, che abbattono la barriera linguistica (per usarli basta la pressione digitale), anche i bambini con poco più di un anno possono interagire in modo efficace con gli strumenti tecnologici, è evidente che l’ipotesi di un mutamento dell’organizzazione cognitiva risulta più che plausibile. Ecco perché l’impiego di questi strumenti deve essere ragionato. La tecnologia, se ben impiegata, può avere anche un impatto positivo sullo sviluppo in età prescolare ma dev’esserci un attento affiancamento dei genitori e, possibilmente, degli insegnanti.

Quali sono i rischi dell’eccessivo utilizzo di Smartphone nell’infanzia/adolescenza?

Innanzitutto i bimbi di oggi, sempre più alle prese con le piattaforme interattive (e sempre meno con genitori presenti e accorti) rischiano di non sperimentare uno sguardo emotivo ‘vivo’ in cui rispecchiarsi; questo porterebbe ad una compromissione della possibilità di riconoscere, regolare e dare un nome alle emozioni. Consideriamo che in Italia otto su dieci sanno usare il cellulare già nella fascia d’età compresa fra i 3 e i 5 anni.

Dall’altra parte, non si svilupperebbero adeguatamente le capacità attentive poiché internet si accosta più facilmente alla distrazione che alla concentrazione.

Anche le competenze simboliche sembra siano destinate a impoverirsi sempre più. Tempo fa mentre ero a casa di amici, ho assistito alla seguente scenetta: Giulia suggerisce alla sorellina di sei anni di disegnare una fatina. La bimba, dopo qualche istante di esitazione, impugna lo smartphone della sorella maggiore dicendo “vado su internet per vedere di che colore è una fatina”. Anche il fantasticare sembra essere stato delegato ai nuovi media.

Poi c’è la memoria.

Il grande magazzino del web, sempre a portata di clic, ha reso il processo di memorizzazione dispendioso e obsoleto.

Tre regole pratiche per educare i propri figli all’utilizzo dello smartphone?

Riprendendo le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria, credo sia importante seguire alcune regole generali, come:

  1. No a smartphone e tablet durante i pasti e prima di andare a dormire.
  2. No a smartphone e tablet prima dei due anni. Limitare l’uso a massimo 1 ora al giorno nei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni e al massimo 2 ore al giorno per quelli di età compresa tra i 5 e gli 8 anni
  3. Infine, evitare di usare telefonini e tablet per calmare i bambini, è importante usare la relazione, autentica, per insegnare loro a regolare le emozioni.

Dalle parole del dott. Simone Barbato si evince l’importanza di una corretta educazione digitale per i nostri figli. A supporto di tutti i genitori arriva E-ducation, l’app di Parental Control Made in Italy in grado di:

  1. Monitorare e Bloccare App
  2. Geolocalizzazione in tempo reale
  3. Visualizzare tempo passato sui social network
  4. Impostare programmi di utilizzo

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