Guide al Monitoring Android & iOS
Interviste
Dipendenza da Smartphone:
la guida per proteggerlo dalle nuove minacce digitali

Sleep texting, vamping, nomofobia… ogni settimana, se non ogni giorno, compaiono nuovi termini legati alle pseudo dipendenze da smartphone e da internet nel mondo dei preadolescenti.
L’età di utilizzo dei dispositivi digitali che consentono la navigazione su internet e le comunicazioni con altri contatti, siano essi smartphone o tablet, è scesa vertiginosamente negli ultimi anni e ormai non desta più alcuna meraviglia vedere un bambino di 4 anni che maneggia con una certa confidenza un touch screen. Tutto ciò non costituisce per forza un aspetto negativo o allarmante fintanto che il tempo giornaliero trascorso in contatto con i device digitali non comincia a diventare troppo imponente.
Ma esiste un vero limite orario? Purtroppo, o per fortuna, come per ogni questione spinosa, non esistono regole preconfezionate, un manuale d’istruzione digitale, insomma; quello che può fare la differenza, forse, è l’attenzione con cui l’adulto osserva il comportamento dei preadolescenti. Atteggiamenti come lo sleep texting, ovvero la tendenza a connettersi con i dispositivi anche nel cuore della notte, talvolta senza nemmeno ricordarsi di averlo fatto la mattina dopo, possono indicare il superamento della soglia di normale “digitalizzazione”.
Con nomofobia, termine derivato dalla contrazione di no-mobile-fobia, si intende la propensione ad assumere atteggiamenti ansiogeni nel caso in cui lo smartphone si sia scaricato e non si possegga il carica batterie oppure quando non c’è segnale e quindi la navigazione su internet è impedita. Un’ indagine del 2017, curata dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza e condotta su 8000 ragazzi, ha rilevato che 6 adolescenti su 10 rimangono spesso svegli fino all’alba a chattare, parlare e giocare con gli amici; il numero scende a 4 su 10 nella fascia dei preadolescenti. Lo stesso studio ha indicato che 8 adolescenti su 10 soffrirebbero di nomofobia, si farebbero quindi colpire da ansie e fastidio per la paura che il cellulare si scarichi o che non prenda.
Questi rappresentano alcuni esempi di comportamenti eccessivi che meritano sicuramente un’attenzione particolare, tuttavia anche un semplice conteggio delle ore giornaliere trascorse di fronte ad uno schermo può aiutare a farsi un’idea di quanto i giovanissimi siano “dipendenti” dall’intrattenimento digitale. Ad ogni modo non tutto quello che si può fare con uno smartphone o un tablet è deleterio: possono essere anche fonte di stimolo e di apprendimento se utilizzati correttamente. Ma come riuscire in questo difficile intento?
Una modalità di azione che i genitori e gli educatori possono utilizzare è la funzionalità “Regola il tempo passato davanti allo smartphone” dell’app E-ducation attraverso cui si potranno impostare limiti temporali di utilizzo di applicazioni installate nei device. In questo modo si potrà anche educare il giovane a gestire correttamente le sue giornate: nel 2019 è comprensibile che un preadolescente trascorra un’ora al giorno davanti allo schermo di uno smartphone (in fondo quale adulto non lo fa?), ma a questa attività si possono aggiungere altre altrettanto, se non più, stimolanti e possibilmente da svolgere all’aria aperta o per lo meno che comprendano il rapporto vis-à-vis con altri coetanei in modo da evitare che il confronto sociale sia sempre interfacciato dallo schermo di uno smartphone.
Impostare delle regole insieme al minore, creare un patto educatore-figlio e metterlo per iscritto potrebbe essere una soluzione per discutere in maniera costruttiva sull’utilizzo e la gestione del tempo davanti allo schermo. Un’ora trascorsa chattando coi propri amici oppure giocando con un’applicazione può essere “barattata” con un’ora di lettura di un libro o al parco vicino casa. Limitarsi a leggere sui media notizie sulle “dipendenze” da internet e smartphone nei giovanissimi può generare confusione, e soprattutto panico, nei genitori e negli educatori che non appartengono al mondo dei nativi digitali.
Come ogni innovazione tecnologica, anche l’utilizzo dei social network deve essere, prima di tutto, studiato, capito e, infine, regolamentato, soprattutto per chi non ha ancora gli strumenti per realizzare cosa sia giusto e sbagliato.
L’app E-ducation ha proprio questo fine: essere l’alleato ideale dei genitori nei primi approcci con il mondo digitale dei figli.
Prova E-ducation per Android
Prova E-ducation per iPhone & iPad